Siamo nell’epoca più social mai vissuta, ma spesso non ci rendiamo conto dell’uso sbagliato anche in ambito lavorativo. Spesso i lavoratori usano i social media in modo leggero e senza fare le dovute valutazioni, perché si ignorano le regole basilari dell’uso degli strumenti digitali e delle strategie.
È opportuno che ogni individuo faccia attenzione ad evitare commenti o post volgari, violenti, sessisti o razzisti che potrebbero essere contestati e sanzionati poiché lesivi per coloro ai quali sono diretti (datori di lavoro, colleghi) e recano un danno d’immagine all’azienda. A tal proposito, vi invitiamo a leggere un nostro Focus sul rischio di licenziamento per insulti sui social.
È importante, inoltre, non divulgare informazioni che ledono la privacy o che non corrispondono alla verità, ciò potrebbe portare al licenziamento di coloro che con post inappropriati danneggiano l’organizzazione aziendale.
Non diffamare le imprese concorrenti. A tal fine l’azienda può fornire ai lavoratori delle linee guida, delle regole specifiche a cui attenersi per l’uso dei social. Una social media policy che imponga dei limiti attinenti con l’attività svolta dall’azienda, che sia vincolante per il personale ma senza ridurre la libertà di espressione degli individui.
Ai lavoratori viene imposto di non violare le norme che regolano l’uso dei social. Coloro che non rispettano le regole di comportamento stabilite dalla policy saranno soggetti a provvedimenti da parte dell’azienda, poiché la condotta posta in essere pone fine al rapporto fiduciario tra datore di lavoro e dipendente, specialmente se i contenuti pubblicati sui social sono accessibili a tutti indistintamente.
Se avete dei dubbi in merito non esitate a contattare il nostro team a [email protected]