Prestiti, prorogate le scadenze

Le garanzie pubbliche sui prestiti, la cui scadenze erano previste per la fine di dicembre, sono state prorogate al 30 giugno 2021 e, in base alla stima della task force sulla liquidità, sarà inoltre possibile sostenere nuove richieste di finanziamenti per circa 60 miliardi.
Le richieste per i finanziamenti del Fondo PMI hanno raggiunto i 90 miliardi e, vista la costante richiesta da parte delle imprese, la Commissione Europea ha stabilito di prorogare questi fondi poiché considerati un supporto efficace.
Le garanzie, infatti, oltre a mantenere bassi i tassi di interesse, limitano la necessità di assorbimento patrimoniale per il ridotto rischio assunto, permettendo così anche di supportare le banche.
Dopo la proroga del Temporary framework da parte della Commissione europea, il Governo sta valutando di servirsene sia per i prestiti che per le moratorie sui mutui garantiti. I ragionamenti in questione sono legati ai costi che le proroghe implicano, inoltre è necessario individuare lo strumento legislativo all’interno del quale poter inserire la copertura finanziaria.

Con la manovra di bilancio, che il Governo varerà nei prossimi giorni, si avrebbe già il giusto strumento per permettere di prolungare la moratoria sui crediti e i prestiti. Con la manovra sarebbe possibile, infatti, non solo garantire le necessarie coperture per l’operazione, ma potrebbero essere fornite alle imprese in difficolta a causa della seconda ondata di contagi da Covid-19 , un quadro chiaro fin da subito.
Le moratorie fino a questo momento hanno avuto un costo di circa 2,5 miliardi, per un periodo di sospensione di circa 11 mesi, ed una proroga di altri 5 mesi potrebbe richiedere un accantonamento ulteriore di almeno un miliardo.

Per i prestiti garantiti sono state stanziate, fino a questo momento, risorse per 7 miliardi sotto forma di dotazione del Fondo di garanzia per le Pmi; tuttavia non tutti quei soldi sono stati adoperati per coprire i 90 miliardi sinora autorizzati (quindi si può pacificamente affermare che ne residuerà una parte per sostenere le erogazioni del prossimo anno).
Un ammontare di altri 60 miliardi potrebbe richiedere circa 3-4 miliardi di coperture, tuttavia, visto che il Governo ha finanziato le necessità per stati di avanzamento e, tenendo in considerazione i fondi ancora residui, è possibile che nella legge di Bilancio non si vada oltre 1-2 miliardi.