In tempi come questi è sempre più importante evitare gli sprechi e cercare di risparmiare. Ciò è possibile anche in ambito energetico grazie alle Comunità Energetiche (o Energy Community) che in Italia sono state introdotte dal Decreto Milleproroghe, all’art.42bis.
Cosa sono le Comunità Energetiche
Una comunità energetica è un’associazione composta da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati. Questi soggetti scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione. Questo modello fonda i suoi valori sulla lotta allo spreco energetico e sulla condivisione di un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale. Un ulteriore obiettivo è ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. Tali comunità incentivano la nascita di nuovi modelli socioeconomici circolari.
Come funzionano le Comunità Energetiche?
Il funzionamento di una comunità energetica prevede il coinvolgimento di soggetti privati e/o pubblici, i quali costituiscono un ente legale per produrre energia elettrica attraverso fonti rinnovabili (come gli impianti fotovoltaici). Quest’ultimi possono essere condivisi, come nel caso di una centrale fotovoltaica o eolica a disposizione della collettività, oppure individuali, come per esempio un sistema fotovoltaico installato sul tetto di una casa, di un’azienda, di una sede di un’amministrazione pubblica o di un condominio.
I consumatori passivi (consumer) si trasformano in consumatori attivi e produttori (prosumer), in quanto sono dotati di un proprio impianto per la generazione di energia elettrica per l’autoconsumo. Essi cedono una parte della loro energia in eccesso attraverso la smart grid. Questa è un’infrastruttura intelligente che collega tutti i soggetti della comunità energetica, anche nel caso di comunità energetiche rinnovabili. Lo scopo della smart grid è quella di ottimizzare la gestione energetica, collegando tutti i soggetti della comunità energetica. In questo modo si ottimiazzano le varie fasi: produzione, consumo e scambio.
Quali sono le caratteristiche necessarie per far parte di una Energy Community?
Queste realtà sono già diffuse in altri paesi europei, come Regno Unito, Spagna, Grecia, Francia e Germania. La loro crescita è agevolata da sistemi efficaci di finanziamento e di incentivi, un quadro normativo chiaro e una sensibilizzazione dei cittadini in materia.
Con il Decreto Milleproroghe, che recepisce la Direttiva Europea n.2001 del 11/12/2018 (DIRETTIVA RED II) è stata promossa anche in Italia la legge sulle comunità energetiche con la quale sono state riconosciute le comunità energetiche rinnovabili (REC). Queste sono associazioni di cittadini, imprese ed enti locali che decidono di unirsi con l’obiettivo di dotarsi di impianti per la produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili. Per le aziende la produzione e cessione dell’energia all’interno della comunità energetica è possibile, ma non deve rappresentare l’attività principale.
L’obiettivo primario della creazione delle Energy Community è di fornire benefìci ambientali, economici o sociali alla comunità stessa e all’area locale in cui questa opera. Questa comunità non deve quindi tendere a profitti economici: l’autoconsumo collettivo di energia non deve essere la principale fonte di reddito di chi cede l’energia (i cosiddetti prosumer e proconstomer). I rapporti di condivisione devono essere regolati da contratti di diritto privato.
I vantaggi delle comunità energetiche
Le comunità energetiche riducono le disuguaglianze sociali, diminuiscono l’impatto ambientale e permettono di usufruire di condizioni energetiche economicamente competitive. Tali comunità apportano vantaggi:
- Ambientali: le comunità energetiche prevedono l’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia, incentivando la diffusione di energia verde;
- Economici: gli incentivi previsti per le comunità energetiche sono cumulabili con altre agevolazioni, tra cui le misure previste dall’Ecobonus, dal Superbonus 110% e dal Bonus Casa;
- Sociali: la diminuzione dei costi energetici e delle emissioni inquinanti favorisce la coesione delle comunità locali e promuove modelli di inclusione e collaborazione sociale.