L. Bilancio 2021: incentivi per imprenditoria femminile

In precedenti articoli abbiamo già trattato di alcuni incentivi che saranno messi in campo, volti a sostenere l’imprese femminili. Abbiamo parlato dei fondi per il 2020-2021, nonché degli incentivi di Invitalia.

Nel seguente articolo, vedremo nel dettaglio, le misure che la L. di Bilancio 2021 intende attuare per incentivare le imprese create e gestite dalle donne. Nonostante le imprese in rosa siano cresciute negli ultimi cinque anni, tuttavia, al momento il trend risente degli effetti del coronavirus, che ne ha bloccato le nuove nascite e l’andamento positivo.

Quindi, è necessario, porre in essere degli incentivi per sostenere tali attività.

Con la L. di Bilancio, oltre a sostegni quali: assegno unico e bonus asili nidi, verranno posti in essere anche degli sgravi fiscali per le imprese che assumeranno donne disoccupate, nonché gli incentivi per sostenere le “imprese in rosa”.

E’ stato introdotto, infatti, il Fondo per il venture capital (pari a 3milioni di euro) per sostenere gli investimenti in capitale di rischio in progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione tecnologica.

Tale fondo si aggiunge a quello per le imprese femminili, il cui ammontare è pari a 20milioni per il 2021 e 20milioni per il 2022.

La L. di Bilancio, tuttavia, non si ferma qui e volge particolare attenzione anche alla parità salariale, stabilendo un budget di 2milioni di euro per il 2022, volto a sostenere l’importanza della parità salariale di genere, nonché della pari opportunità sui luoghi di lavoro.

Infine, viene rifinanziata (con 15 milioni di euro) “Donne in campo”, ossia l’aiuto istituito con la L. di Bilancio 2020 per la concessione di mutui a tasso zero fino a 300mila euro a favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura.

 

Ma, nel dettaglio, cosa possono prevedere gli interventi che verranno effettuati?

 

Sicuramente non mancheranno: contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili; finanziamenti a tasso zero (o finanziamenti agevolati); incentivi per rafforzare le imprese femminili già costituite da almeno 36 mesi; percorsi di assistenza tecnico-gestionale (per attività di marketing e di comunicazione) e investimenti nel capitale.

Per realizzare tale sostegno è previsto un decreto ministeriale, nonché un “Comitato Impresa Donna” (istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico) che avrà il compito di analizzare le linee di indirizzo del fondo, formulando pareri su norme e iniziative per l’imprenditoria femminile.