Indennizzi e credito d’imposta: gli aiuti con il decreto «Sostegno»

Decreto Sostegno (BLOG)

Indennizzi e credito d’Imposta: con il nuovo decreto «Sostegno», 2,7 milioni di lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprese, avranno la possibilità di scegliere. I primi saranno a fondo perduto, mentre i secondi in compensazione alle tasse dovute.

Il nuovo decreto, stando al responsabile del Mise, che darà la possibilità di scegliere tra indennizzi e credito d’imposta, sarà maggiormente semplificato rispetto alle attuali procedure. Ciò è dovuto al fatto che non sarà improntato sulla base dei codici Ateco, favorendo così l’automatismo dell’erogazione in tutti i casi in cui sarà possibile. Sara prevista anche una possibile compensazione nella dichiarazione dei redditi.

Il lavoro sui nuovi indennizzi non è ancora concluso e, di conseguenza, le ipotesi di attuazione sono molteplici.
Oltre a far sparire i codici Ateco, è stato anche rivisto il periodo di riferimento per misurare la soglia di perdite che determina il diritto all’aiuto.
Inoltre, è stata rivista anche la base di calcolo per la percentuale dell’indennizzo a fondo perduto.

Gli assegni sarebbero riservati a chi ha subito una flessione di fatturato pari ad almeno il 33 per cento. Tuttavia, il calcolo sarà basato sul confronto fra i fatturati medi mensili dell’anno scorso e quelli del 2019.

L’aiuto, inoltre, sarebbe calcolato in percentuale sulla perdita, tramite un meccanismo che riduce la quota di copertura all’aumentare del fatturato prodotto.
L’obiettivo del decreto, sarebbe di riconoscere un 30% della perdita alle micro partite Iva (ovvero quelle con fatturato annuo fino a 100mila euro). Nel caso di fatturato pari tra 101mila e 400mila euro la percentuale scenderebbe al 25%, mentre nel caso di fatturati tra 401mila e 1milione la percentuale si abbassa al 20%. Infine, per i fatturati fino a 5milioni di euro la percentuale si assesta al 15%.

Stando alle bozze del decreto, sembra che vi saranno aiuti mirati nei confronti delle Start-Up.

Discorso a parte per le realtà con fatturati superiori a 5milioni di euro. Per loro sarebbe in previsione un impianto incentrato sull’analisi dei costi fissi non coperti da misure precedenti. Per ovviare ai tempi prolungati dovuti all’attesa dei bilanci, verrebbero effettuati delle analisi tra fatture attive e fatture passive.