In precedenti focus abbiamo parlato dell’impresa familiare e dell’impresa coniugale.
Vi illustriamo le sostanziali differenze tra queste due forme di impresa individuale.
L’impresa familiare vede la partecipazione di familiari entro il 3° grado e affini fino al 2°grado mentre l’impresa coniugale vede unicamente la presenza dei coniugi e qualsiasi altra persona ne è esclusa.
Da qui ne deriva la differenza più rilevante che è costituita dal potere di gestione dell’impresa:
- Nell’impresa familiare i collaboratori (i familiari compreso il coniuge) collaborano con il titolare avendo però mansioni subordinate (dunque non vi è un piano paritario di azione)
- Nell’impresa coniugale i coniugi amministrano l’azienda in misura paritaria.
Un’altra importante differenza riguarda la loro costituzione:
- nel caso dell’impresa familiare è necessario un atto pubblico o una scrittura privata autenticata da un notaio.
- invece per l’impresa coniugale non necessita alcun atto pubblico basta aprire la partita Iva e iscrivere l’impresa al Registro delle Imprese.
Sul piano fiscale l’impresa familiare è cosi regolamentata: al titolare spetta il 51% degli utili mentre ai familiari non può essere attribuito più del 49% del reddito. Invece nel caso dell’impresa coniugale il reddito è ripartito tra i coniugi al 50% o nella misura stabilita precedentemente per convenzione.