Imprenditoria femminile: fondo perduto fino al 50%

Avvia una nuova attività femminile al 50% a fondo perduto, grazie ai finanziamenti per le donne imprenditrici. Il fondo si somma ad altri incentivi come: Resto al Sud, Smart e Start, Cultura Crea e Nuove Imprese a Tasso Zero.

 

Cos’è il Fondo per l’imprenditoria femminile?

Il Fondo Imprenditoria femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con una dotazione di 40 milioni di euro, per promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, nonché per la diffusione e inclusione della donna nell’imprenditorialità. Possono accedere al fondo di finanziamenti le imprese femminili di qualsiasi dimensione e anche le libere professioniste.

Le imprese devono essere intese a prevalente partecipazione femminile e devono essere:

 

Cosa finanzia e quali sono i requisiti

Il finanziamento riguarda le suddette tipologie di imprese e codici ATECO: produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli; fornitura di servizi, in qualsiasi settore; commercio e turismo.

Il fondo per l’imprenditoria femminile è sia a fondo perduto che a tasso agevolato, fino all’80% delle spese ammissibili. Per gli incentivi della nascita e dello sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:

  • 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00 per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
  • 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;

 

Sono ritenute spese ammissibili alle agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto.

Sarà possibile richiedere il finanziamento attraverso un portale dedicato ma si dovrà possibilmente presentare un progetto sostenibile che sarà valutato da un team di esperti che deciderà in secondo luogo se erogare o meno il finanziamento.

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