Il fondo Patrimonio PMI

Il “Fondo Patrimonio PMI”, promosso dal Ministero dell’Economia, viene destinato alle S.p.A, S.A.P.A, S.r.l, S.r.l.s, società cooperative, società europee e società cooperative europee che hanno la propria sede legale in Italia, mentre restano escluse dal finanziamento le società o cooperative che operano nel settore bancario, finanziario e assicurativo.
La normativa di riferimento è il Decreto Interministeriale 10 agosto 2020 – Decreto-legge 19 maggio 2020 n.34 (art.26 comma 12).

Il principale obiettivo della misura è di garantire alle imprese, entrate in crisi a seguito dell’emergenza COVID-19, un determinato ammontare di liquidità a condizioni vantaggiose che potranno utilizzare per sostenere gli investimenti e le spese connesse alla normale operatività aziendale, quali quelle per il capitale circolante e i costi per il personale. Vengono incentivati, inoltre, gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale, all’innovazione tecnologica, al mantenimento dei livelli occupazionali, grazie alla possibilità di ottenere una riduzione del valore di rimborso del prestito, pari al 5% per ciascuno degli impegni integralmente adempiuto; tuttavia, in nessun caso il finanziamento potrà essere utilizzato per il pagamento di debiti pregressi.

Il fondo ha una dotazione di 4 miliardi di euro ed opera tramite l’acquisto di obbligazioni, o titoli di debito, emessi da aziende che hanno effettuato, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale pari o superiore a 250.000 euro.
Le obbligazioni, o i titoli di debito di nuova emissione, devono avere determinate caratteristiche: il rimborso avviene al termine del sesto anno dalla sottoscrizione (è prevista la possibilità di un rimborso anticipato dopo il terzo anno); il valore nominale del singolo titolo o obbligazione non deve essere inferiore a 10.000 euro; il tasso agevolato è 1,75% per il primo anno, 2% per il secondo e terzo anno e 2,50% per i restanti tre anni.
Non esistono graduatorie, poiché il Fondo Patrimonio PMI prevede una procedura a sportello e le domande vengono valutate da Invitalia in base all’ordine di arrivo, fino a esaurimento dei fondi e la sottoscrizione dei titoli deve avvenire entro il 31 dicembre 2020.

Per poter usufruire del fondo le società richiedenti devono avere un ammontare di ricavi, nell’esercizio 2019, tra i 10 ed i 50 milioni e avere in forza meno di 250 dipendenti e devono aver subito, a causa del Covid-19, una riduzione dei ricavi (nei mesi di Marzo e Aprile 2020) almeno del 33% rispetto all’anno 2019.
Per numero di dipendenti deve intendersi il numero di persone presenti in azienda al 31.12.2019, ovvero figure inquadrate a tempo determinato o indeterminato e iscritte nel libro matricola, cioè legate all’impresa con contratti che prevedono il vincolo di dipendenza, proprietari gestori e soci che svolgono attività regolare nell’impresa e che percepiscono un compenso per l’attività svolta diverso da quello di partecipazione agli organi amministrativi della società. Non bisogna tenere conto, invece, degli apprendisti con contratto di apprendistato, soggetti con contratti di formazione o di inserimento, dipendenti in cassa integrazione straordinaria e lavoratori “interinali”.
Nel caso in cui l’istanza venga presentata da una società facente parte di un Gruppo, il numero di dipendenti del gruppo unitariamente considerato, in ogni caso, non deve essere superiore a 250 unità.
Infine, non devono risultare, al 31 dicembre 2019, come imprese in difficoltà ai sensi della normativa comunitaria.