Le nuove tecnologie sono entrate nella vita di tutti i cittadini e, negli ultimi tempi, hanno cominciato a fare breccia anche nella quotidianità delle diverse istituzioni.
Anche le fondazioni si stanno progressivamente evolvendo, con lo scopo di avviare nuove modalità di relazione con i propri interlocutori: gli stakeholder, infatti, si stanno modificando e moltiplicando.
Le fondazioni, una volta abbandonato il classico approccio top-down che le caratterizzava, volgono alla ricerca di nuove modalità per generare valore. La ricerca in questione si basa su una comunicazione costante, anche tramite la sperimentazione di piattaforme di comunicazione online. Le fondazioni hanno compreso che un semplice bilancio di mandato e rendicontazione sociale non sono più sufficienti per entrare in contatto con il mondo reale, ricercando una metodologia comunicativa più stimolante e quotidiana con i propri stakeholder.
I social media (Facebook, Instagram, Twitter, ecc..) sono un’opportunità sfidante: permettono di definire un’identità, delle azioni e modi per costruire delle relazioni significanti, creando un mercato «interconnesso» che permetta di amplificare la possibilità di accesso alle informazioni o di lanciare iniziative e progetti.
Sono diversi i motivi che spingono le diverse organizzazioni ad utilizzare i social in maniera sempre più massiccia, con l’obiettivo di entrare in contatto con il pubblico: capire come interagiscono le persone; ascoltare e intercettare i loro interessi e partecipare alle conversazioni con essi creando una community coesa. Bisogna anche tenere in forte considerazione i dati circa l’utilizzo dei social da parte degli utenti italiani. In Italia, infatti, circa il 52% della popolazione totale è iscritto almeno a una piattaforma social, mentre il 92% degli utenti che accedono a Internet ne possiede un account.
Le fondazioni che decidono di non adoperare i social, basano prevalentemente la loro comunicazione istituzionale sul sito web; tuttavia, anche se l’obiettivo è la valorizzazione della “brand identity”, questa scelta rischia di dare poca visibilità alle attività e progettualità perseguite e realizzate dalla fondazione (si tratta, infatti, di un approccio ancora di matrice top-down, oramai superata e non più adeguata alle nuove richieste degli interlocutori).
Questa scelta social potrebbe essere dettata da una paura di avere uno strumento che richieda troppo lavoro e che metta in comunicazione la fondazione con interlocutori diversi tra di loro, i quali risulterebbero troppo difficili da gestire; tuttavia, questa scelta causa una grande perdita per le fondazioni che non riescono a dare la giusta visibilità alle proprie attività ed iniziative.
E’ possibile identificare diverse tipologie di sistemi, in base all’utilizzo che le fondazioni svolgono del sito web e dei social media. Vi sono fondazioni che hanno creato una logica di comunicazione integrata tra sito web e pagine social, dove il primo risulta maggiormente semplificato mentre le seconde fungono da cassa di risonanza per gli eventi e le attività in programma. Esistono anche altre fondazioni che privilegiano sistemi più complessi, creando quello che potrebbe essere pacificamente definito «ecosistema digitale», dove la presenza multimediale è netta, e le attività del sito web, blog e social sono integrate tra di loro, con l’obiettivo di creare una comunicazione a più livelli e per un pubblico più vasto.
In conclusione, una fondazione che decida di incentrare la propria comunicazione sui social media ha la grande opportunità di costruire e aggregare una o più community con le quali instaurare forme di dialogo attive e propositive. I social sono estremamente utili per attivare questo processo di creazione di comunità di interesse: un loro utilizzo oculato permette di potenziare la promozione di iniziative, favorendo allo stesso tempo anche la condivisione di informazioni e moltiplicando le opportunità di scambio di idee, creando una relazione più intima e costante con i propri interlocutori.
CPW Italia è a vostra disposizione per consulenza sul settore della comunicazione, scrivete una mail a [email protected]