Da un anno a questa parte il Recovery Fund è diventato il maggiore oggetto di discussione nei dibattiti politici. Nonostante sia il fulcro degli attuali scontri tra le varie forze di governo, non tutti sanno effettivamente di cosa si stia parlando. Occorre quindi fare chiarezza.
Recovery Fund: cos’è?
Il Recovery Fund è un fondo garantito dal bilancio UE, attraverso il quale vengono emessi i recovery bond, ovvero dei titoli di debito comune collocati sul mercato e garantiti a livello comunitario. Se la suddetta spiegazione risulta essere di difficile interpretazione, basti sapere che il Recovery Fund – in maniera più semplice – è uno strumento idoneo a sostenere l’economia dei paesi maggiormente colpiti dal Covid19.
La pandemia, purtroppo, ha fortemente colpito l’economia a causa delle numerose chiusure alle quali sono state sottoposte le diverse attività, mettendo in ginocchio l’intero tessuto economico-sociale, il quale ha la necessità di un intervento innovativo a livello sovranazionale.
A questo punto, ci si può chiedere quale sia la differenza tra il Recovery Fund e il MES.
Le differenze tra MES e Recovery
Il MES (o Meccanismo Europeo di Stabilità) è stato istituito nel 2011 attraverso le modifiche apportate al Trattato di Lisbona. Con tale istituto vengono raccolti dei fondi orientati al sostenimento degli Stati membri, che ovviamente abbiano adottato l’euro.
Al fine di ricorrere a tale tipologia di strumento, sono state previste ben tre fasi:
- Lo Stato, in situazioni di gravi emergenze economiche, presenta una richiesta di assistenza al Presidente del Consiglio dei governatori del fondo salva-stati;
- In un secondo momento, la richiesta viene presentata alla Commissione UE, per poter valutare se sussiste effettivamente una situazione di emergenza, valutando quale debba essere l’apporto da stanziare.
- Infine, l’organo del MES decide di agire, concedendo il prestito richiesto.
Tuttavia, tale fondo ha diversi limiti che lo rendono poco agevole. Uno dei limiti più evidenti è che ogni Stato partecipa in base ad una quota. La suddetta viene valutata in considerazione della propria influenza economica, quindi è pacifico affermare che il meccanismo potrebbe bloccarsi ed essere inefficiente per una situazione emergenziale come quella causata dalla pandemia di Covid19.
Con il Recovery Fund, invece, gli Stati non parteciperanno mettendo a disposizione somme già disponibili nelle casse degli Stati, ma vengono emessi dei Recovery Bond. Questi sono dei titoli comuni europei, a cui tutti gli Stati parteciperanno accollandosi il debito derivante dagli stessi. In breve, si tratta di somme ottenute collocando titoli di debito assicurati a livelli europei e collocati sul mercato.
Ogni Stato, naturalmente, dovrà stabilire come impiegare tale quantitativo di risorse.
A tal fine ha dovuto redigere un Recovery Plan, ovvero un piano da presentare alle istituzioni europee entro aprile.
In Italia, il testo del Recovery Plan è stato approvato il 12 gennaio 2021.