Contratto a tempo determinato

Il contratto a tempo determinato è un contratto di lavoro subordinato, nel quale è prevista una durata predeterminata, attraverso l’indicazione di un termine.

Tutto ciò non cambia sia che siate una società di capitali sia che siate società di persone.

La sua disciplina è contenuta nel Decreto legislativo n. 81/2015, modificato recentemente dal Decreto legge n. 87/2018, convertito dalla Legge n. 96/2018. Con il decreto Dignità del 2018 viene introdotto un elemento a-causale dunque il contratto a termine può durare 12 mesi senza nessuna giustificazione. Dopo i 12 mesi , si può rinnovare il contratto fino a 24 mesi ma il datore di lavoro deve porre in essere delle giustificazioni. Concluso il periodo dei 36 mesi il datore può assumere il lavoratore ma con una qualifica differente.

È importante non sottovalutare i divieti imposti dall’art 20 del Dlgs 81/2015 il quale afferma che i contrati di lavoro a tempo determinato non possono essere posti in essere nei seguenti casi:

a)     per la sostituzione di lavoratori che esercitano il diritto di sciopero;

b)    presso unita’ produttive nelle quali si e’ proceduto, entro  i sei  mesi  precedenti,  a  licenziamenti  collettivi  a  norma  degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del  1991,  che  hanno  riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di lavoro a tempo determinato, salvo che il  contratto  sia  concluso per provvedere alla sostituzione di lavoratori assenti, per  assumere lavoratori iscritti nelle liste di  mobilita’,  o  abbia  una  durata iniziale non superiore a tre mesi;

c)      presso unita’  produttive  nelle  quali  sono  operanti  una sospensione del lavoro o una riduzione dell’orario in regime di cassa integrazione  guadagni,  che  interessano  lavoratori  adibiti   alle mansioni cui si riferisce il contratto a tempo determinato;

d)    da parte di datori di lavoro  che  non  hanno  effettuato  la valutazione dei rischi in  applicazione  della  normativa  di  tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

 

Inoltre la legge, nello specifico art.23 Dlgs 81/2015 , prevede un numero complessivo di contratti part-time.

Riguardo i rapporti di lavoro vi consigliamo di approfondire il nostro focus insulti social rischio licenziamento.

Infatti non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore  al 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di  assunzione.

Per  i  datori  di lavoro che occupano fino a  cinque  dipendenti  e’  sempre  possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.

Sono esenti dal limite, i contratti a tempo determinato conclusi:

  1. a) nella fase di avvio di nuove attività, per i periodi definiti dai contratti collettivi,
  2. c) per lo  svolgimento  delle  attività  stagionali   di   cui all’articolo 21, comma 2;
  3. d) per specifici   spettacoli   ovvero   specifici   programmi radiofonici o televisivi;
  4. e) per sostituzione di lavoratori assenti;
  5. f) con lavoratori di eta’ superiore a 50 anni.

 

Dunque, per concludere, è importante affidarsi o chiedere un consiglio a dei consulenti del lavoro esperti in maniera tale da inquadrare i lavoratori nel miglior modo possibile cosi da garantire a quest’ultimi un’esistenza libera e dignitosa e di evitare di incorrere in sanzioni che possono generare degli scostamenti negativi all’impresa.

A tal proposito, visita l’area tributaria del nostro sito web.