Il MISE, con la circ. 25.3.2020, ha disposto che le imprese che sono in difficoltà nell’adempiere ai contratti internazionali di fornitura a causa del COVID-19 possano chiedere alle Camere di commercio di rilasciare dichiarazioni in lingua inglese che attestino la sussistenza di cause di forza maggiore, al fine di escludere la responsabilità dell’impresa per non aver potuto adempiere al contratto. Questa misura consente di far valere le clausole, contenute in molti contratti di fornitura con l’estero, che richiedono di produrre tali attestazioni per poter invocare la forza maggiore (rappresentata dalle restrizioni disposte dalle Autorità e dallo stato di emergenza epidemiologica), al fine di far fronte all’inadempimento delle obbligazioni.
Dopo il decreto Cura Italia (che abbiamo approfondito in due focus: parte I e parte II), trattiamo adesso dell’export.
A chi bisogna rivolgersi? Alla Camera di Commercio territorialmente competente
In ogni singola dichiarazione la Camera di commercio di riferimento riporterà che l’impresa citata attesta che per cause di forza maggiore esposte, e quindi per ragioni indipendenti dalle proprie possibilità, non è stata in grado di adempiere alle obbligazioni contrattuali precedentemente assunte
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