Riprendiamo oggi i discorsi già fatti riguardo i crediti d’imposta e gli strumenti di sostegno ai soggetti colpiti dalla pandemia parlando oggi del Bonus affitti. Qui si tratta non di uno strumento volto a stimolare gli investimenti (come il credito di imposta per pubblicità o il credito d’imposta per acquisto beni strumentali), ma di un mezzo per attutire l’impatto economico della pandemia sulle categorie di soggetti particolarmente colpite.
Il recente DL Sostegni Bis ha prorogato il credito d’imposta pari al 60% dei canoni di locazione di immobili ad uso commerciale per quei soggetti che hanno subito una perdita rilevante di fatturato a causa della pandemia.
Chi può beneficiare del bonus affitti
Vi sono due categorie di soggetti:
- Operatori del settore turismo, per cui il bonus era già stato previsto precedentemente dal decreto Rilancio ed è stato prorogato fino a fine maggio 2021.
- Imprese e Partite Iva con ricavi fino a 10 milioni, che abbiano subito una perdita media mensile di ricavi pari almeno al 30% confrontando il periodo tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 e tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.
Nuovo modello di cessione del credito d’imposta
È possibile cedere (anche in parte) il credito d’imposta ottenuto grazie al bonus affitti, entro il 31 dicembre 2021. In particolare, come previsto dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 12 febbraio, è disponibile il nuovo modulo di domanda per la cessione del credito, compilabile dai soggetti beneficiari. La comunicazione deve essere presentata online, anche tramite intermediari, dal 13 luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Devono essere inoltre indicati:
- il “tipo di contratto” a cui si riferisce il canone, spuntando la relativa casella (A – Locazione/Affitto; B – Leasing; C – Concessione; D – Contratto di servizi a prestazioni complesse; E – Affitto d’azienda);
- l’anno e i mesi a cui si riferisce il credito d’imposta e il relativo importo maturato, nonché l’importo che si desidera cedere.
Bonus affitti: la via più semplice
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